Dolore anale e perianale

CHE COSA E’

La percezione di dolore durante e/o dopo la defecazione è un sintomo che accomuna diverse condizioni morbose, generalmente benigne, che interessano la zona ano-rettale. Se persistente o particolarmente intenso, il dolore associato all’evacuazione delle feci è meritevole di una visita proctologica .

ORIGINI DEL DOLORE

Le semplici caratteristiche del dolore, infatti, non sono sufficienti ad effettuare un’autodiagnosi, peraltro sempre sconsigliabile a fini terapeutici; analizzandole nel dettaglio e valutando gli eventuali sintomi correlati è comunque possibile formulare qualche ipotesi sulle origini del dolore associato alla defecazione:
– stitichezza: l’emissione di feci di consistenza particolarmente dura può lesionare la mucosa anale, causando dolore durante e dopo la defecazione;
– diarrea: la frequente emissione di feci liquide può irritare la mucosa anale causando dolore; in presenza di infezioni intestinali o intolleranze alimentari (come quelle al lattosio), il pH acido delle feci contribuisce a produrre lesioni anali causando dolore durante il passaggio delle feci;
– ragadi anali: questi piccoli taglietti della mucosa anale sono tipicamente associati a dolori urenti e costrittivi (come se un piccolo pezzetto di vetro attraversasse l’ano) DURANTE la defecazione; caratteristiche anche le piccole emorragie evidenziate dalle tipiche striature di di sangue rosso vivo nella carta igienica. Il dolore insorge solitamente dopo l’evacuazione e dura per un periodo variabile da pochi secondi a diverse ore in caso di gravità;
– emorroidi: queste dilatazioni delle omonime vene sottomucose, situate a livello dell’ano e del tratto terminale del retto, si associano ad emorragie più importanti rispetto a quelle causate dalle ragadi, lasciando vere e proprie macchie sulla carta igienica o gocce di sangue nel wc. Il dolore durante la defecazione è in genere assente (in caso di emorroidi interne non prolassate), comunque meno violento rispetto a quello associato alla ragadi; in caso di gravità (ad esempio in caso di emorroidi interne prolassate e strozzate) il dolore può essere piuttosto violento e manifestarsi anche durante la giornata;
– assunzione di grandi quantità di cibi o spezie irritanti, come il pepe nero o il peperoncino;
– lesioni da grattamento: il grattamento, sia esso idiopatico o conseguente ad infezioni locali, condizioni dermatologiche particolari (psoriasi, eczema, lichen simplex…) o a dermatiti da contatto, provoca un danno cutaneo perianale che favorisce la proliferazione di processi infettivi e causa dolore urente durante la defecazione, con eritema (arrossamento) della cute perianale. I bambini vengono facilmente infettati da vari tipi di vermi, come gli ossiuri (Enterobius vermicularis) che causano prurito severo;
– lesioni conseguenti a rapporti sessuali di natura anale: esiste generalmente un dolore di base che può eventuallmente accentuarsi con la defecazione;
– lesioni causate da malattie sessualmente trasmissibili, come gonorrea, herpes e clamidia: esiste generalmente un dolore di base ingravescente nel tempo che può eventualmente accentuarsi con la defecazione; si possono notare perdite anali di muco, sangue o pus;
– fistola ed ascesso anale: la formazione di un canalicolo patologico che mette in comunicazione il canale anale con la cute che circonda l’ano (fistole) e la successiva infezione di tale lacuna (ascesso) provoca un dolore anale acuto, continuo ed ingravescente associato a tumefazione e a perdite purulente;
– tumore al retto: può causare sintomi come emissione di feci nastriformi e senso di bruciore nel canale anale accompagnato a spasmo dello sfintere con urgenza della defecazione e senso di incompleto svuotamento durante la defecazione; in tal caso il dolore anale è sordo e persiste durante la giornata.

ALTRE CAUSE (RARE)

Coccigodinia (s. degli elevatori), proctalgia fugace, dolore anale cronico idiopatico, stenosi idiopatica sfintere interno. Mentre si conosce abbastanza circa le cause dei primi due gruppi, che quindi possono essere trattate opportunamente, difficile risulta la terapia delle cause rare, probabilmente per la ancora non completamente chiarita eziologia e patogenesi.

COCCIGODINIA: Nota anche come “Sindrome da spasmo degli elevatori”, colpisce in ugual misura uomini e donne. Causata da uno spasmo del muscolo elevatore dell’ano. I pazienti riferiscono dolore ed irrequietudine quando sono seduti. 
Tra le cause sono stati riportati i traumi della regione coccigea e la posizione seduta obbligatamente prolungata (microtraumi del coccige). La patogenesi sarebbe da riferire ad un’infiammazione locale muscolare, causa del dolore importante.
SINTOMI: Dolore localizzato all’ano ed al retto ma può essere irradiato in modo variabile ai genitali, al coccige e talvolta ai glutei.
DIAGNOSI: È importante far eseguire una radiografia del segmento sacrococcigeo.
TERAPIA: Utili antalgici ed antinfiammatori con associazione di trattamenti locali quali il massaggio dei muscoli elevatori e l’elettrostimolazione (buoni risultati).

PROCTALGIA FUGACE: Tipica delle donne in età medio-giovane, è un sintomo raro (~ 4-5 volte l’anno oppure ogni 15 giorni o 1 volta al mese), generalmente breve ed insospettato, di notevole intensità senza preavviso e a comparsa notturna. Solitamente la paziente individua il retto-ano come sede del dolore. Alla visita risulta praticamente impossibile trovare la sede e la causa della sintomatologia.
SINTOMI: Il dolore è localizzato alla regione ano-rettale ma può essere irradiato in modo variabile ai genitali, al coccige e talvolta ai glutei.
DIAGNOSI: Intussuscezione rettosigmoidea Fissurazioni Coccigodinia et al.
TERAPIA: Ciascuno trova un suo modo di alleviare il dolore ( posizione, camminare, autoesplorazione rettale, defecazione volontaria o altro). Utili analgesici e tranquillanti minori.

DOLORE IDIOPATICO CRONICO ANALE: Sovente non è presente all’esame clinico che in molti casi è normale (in rari casi è presente dolore molto vago e superficiale). Si rileva una notevole componente ansiosa nel paziente. A volte si ha irradiazione del dolore verso le cosce o i glutei. Possono essere vari gli agenti causali come ad esempio una pregressa chirurgia anale o una difficoltosa defecazione.
TRATTAMENTO: Riosservare più volte il paziente. Rassicurare il paziente dopo avere eseguito tutti gli esami. Trattamento personalizzato.

STENOSI IDIOPATICA SFINTERE ANALE INTERNO: L’unico dato caratteristico è l’ipertrofia senza ipertono dello sfintere.
TRATTAMENTO: Il trattamento è chirurgico e prevede la sfinterotomia anale interna (buoni risultati quasi sempre).

COSA FARE IN PRESENZA DI DOLORE, DURANTE E DOPO LA DEFECAZIONE

Rivolgersi al medico per stabilire le cause del dolore e porvi rimedio. Possono inoltre essere utili consigli di carattere generale, come:
– indossare biancheria intima di cotone, evitando quella sintetica non traspirante
– effettuare un’accurata igiene della zona anale con detergenti appropriati dopo ogni defecazione, evitando però l’igiene eccessiva o maniacale che potrebbe causare eczema irritativo
– regolarizzare il peso corporeo
– utilizzare carta igienica morbida, non colorata e non profumata: le sostanze coloranti ed i profumi possono aggravare il prurito anale o favorirne lo sviluppo
– lavare accuratamente la zona anale dopo l’attività sportiva: anche il sudore può accentuare od innescare un fastidioso prurito e dolore anale, che si accentua con la defecazione
– asciugare sempre accuratamente la zona genitale ed anale con il phon o con un panno morbido di cotone
– Regolarizzare la dieta in caso di stipsi o diarrea di origine alimentare
– lavare la zona anale con acqua fresca ma non gelida: il freddo esercita un blando effetto analgesico ma può causare la strozzatura di eventuali noduli emorroidali ed accentuare lo spasmo dello sfintere anale.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]