Cancro anale

 

CHE COSA E’

L’ano è l’apertura che collega la parte terminale dell’intestino con l’esterno. Il cibo ingerito attraversa tutto il sistema digerente e gli scarti sono trasformati in feci che, dopo una sosta nel retto (l’ultima parte dell’intestino crasso), attraversano il canale anale e sono espulse attraverso l’ano.
Il canale anale, un tubo lungo circa 4 cm, è rivestito nella sua parte interna da una mucosa formata da diversi tipi di cellule che si possono trasformare in cellule tumorali. Oltre al canale anale anche l’apertura anale vera e propria o le ghiandole connesse al canale anale (che producono muco al fine di facilitare il passaggio delle feci) possono dare origine a un tumore.

INCIDENZA

Il tumore dell’ano è piuttosto raro. L’incidenza annuale (il numero di nuovi casi in un anno) è di circa 1-3 nuovi casi ogni 100.000 persone e, in genere, le donne sono più colpite rispetto agli uomini.

CHI E’ A RISCHIO

Uno dei principali fattori di rischio per il cancro dell’ano è l’infezione da Papilloma virus umano (HPV), responsabile anche di altri tumori, in particolare quello della cervice uterina.
Non tutti i ceppi di HPV sono cancerogeni, in molti casi infatti le difese immunitarie dell’organismo sono sufficienti a eliminare l’infezione. Alcuni ceppi tuttavia (soprattutto il 16 e il 18) sono cancerogeni e aumentano il rischio di sviluppare il tumore. Il virus si trasmette soprattutto attraverso i rapporti sessuali con partner infetti e l’uso del preservativo non protegge dal contagio (anche se lo riduce) dal momento che per contrarre l’infezione è sufficiente il contatto tra due zone infette.
L’infezione da HPV non è l’unico fattore di rischio per il tumore dell’ano: hanno un maggior rischio di ammalarsi anche i fumatori, le persone con un numero elevato di partner sessuali nel corso della vita, quelle con un sistema immunitario particolarmente debole (dopo trapianto di organo o a causa dell’infezione da HIV) e quelle con precedenti diagnosi di altri tumori (cervice, vulva, vagina, pene) in genere legati al virus HPV.

TIPOLOGIE

Non tutti i tumori che colpiscono l’ano danno origine a un cancro: tra le forme benigne si possono ricordare i polipi che insorgono a livello della mucosa del canale anale o i condilomi che in genere si presentano appena al di fuori dell’apertura anale o nella parte più bassa del canale anale e che sono anch’essi causati dal Papilloma virus umano (HPV). Tra le forme di cancro che interessano questa regione si possono invece ricordare:
– carcinomi a cellule squamose, che rappresentano la maggior parte dei tumori anali;
– adenocarcinomi, che si sviluppano nella parte superiore dell’ano, vicino al retto, o nelle ghiandole del canale anale e sono trattati come il tumore rettale;
– carcinomi a cellule basali, che sono più rari e si sviluppano dalle cellule epiteliali che circondano l’apertura anale. In genere sono considerati tumori della pelle;
– melanomi, che riguardano le cellule dell’ano che producono melanina e sono molto rari.
Come per altri tipi di tumore (cervice, vagina), anche per il tumore anale esistono condizioni pre-cancerose: si tratta di modificazioni delle cellule chiamate displasie che potenzialmente potrebbero diventare tumori e che devono quindi essere tenute sotto controllo. Si parla in questi casi di neoplasia intraepiteliale anale (AIN, anal intraepithelial neoplasia) e di lesione squamosa intraepiteliale anale (SIL, squamous intraepithelial lesion).

SINTOMI

In alcuni casi il tumore dell’ano è del tutto asintomatico per un lungo periodo e il primo sintomo è il sanguinamento rettale. Le perdite di sangue sono in genere di piccola entità e sono a volte accompagnate da prurito e/o dolore nella regione anale, cambiamento nel diametro delle feci, perdite anomale dall’ano e linfonodi ingrossati a livello della regione anale e inguinale.
Questi sintomi non sono necessariamente legati a un tumore: anche per emorroidi o ragadi, per esempio, i sintomi sono gli stessi. Rivolgersi al proprio medico è l’unico modo per chiarire ogni dubbio.

PREVENZIONE

Una delle strategie per prevenire il tumore dell’ano consiste nell’evitare le infezioni da HPV e da HIV. In questo senso è utile cercare di limitare il numero dei partner sessuali, utilizzare il preservativo nel caso di rapporti anali (il che comunque non garantisce protezione completa dall’infezione, poiché può essere sufficiente il semplice contatto) o evitare rapporti con partner infetti, anche se, in realtà, l’infezione da HPV può rimanere del tutto asintomatica e difficile da identificare. Contro l’infezione da HPV sono disponibili vaccini che sono risultati efficaci nel prevenire il contagio da alcuni ceppi del virus (6, 11, 16 e 18) e che attualmente vengono somministrati in modo sistematico solo alle donne (in Italia è raccomandata la vaccinazione per le ragazze attorno all’età di 12 anni).
Poiché il legame tra HPV e alcuni tumori maschili, come quelli di ano e pene, si fa sempre più chiaro, diverse società scientifiche stanno valutando l’opportunità di consigliare la vaccinazione anche agli uomini. Gli Stati Uniti hanno approvato l’uso di uno dei due vaccini disponibili anche per la prevenzione del tumore e dei condilomi anali sia negli uomini sia nelle donne.
Non bisogna infine dimenticare che anche dire stop alla sigaretta riduce il rischio di sviluppare un tumore anale.

DIAGNOSI

La scoperta di un tumore dell’ano, a volte, avviene in modo casuale: capita che il medico si accorga che c’è qualcosa che non va nel corso di una visita con esplorazione rettale eseguita per altri motivi o, magari, nel corso di un intervento per rimuovere le emorroidi.
Nel caso di sospetto tumore, sono necessari ulteriori esami prima di poter formulare la diagnosi certa. Si parte in genere con una endoscopia, che consiste nell’introduzione di una sottile sonda attraverso l’ano che permette di vedere l’interno del canale anale (anoscopia) o, con una sonda un po’ più lunga, anche il retto e una parte del colon (proctosigmoidoscopia).
Se gli esami mostrano la presenza di regioni sospette si procede con la biopsia, ovvero il prelievo di una parte di tessuto che verrà poi analizzato al microscopio. Nel caso di tumori molto piccoli e che non hanno ancora invaso gli strati più interni della mucosa, è possibile procedere con la rimozione completa del tessuto malato già nel corso dell’esame. La biopsia può essere utilizzata anche per capire se il tumore si è già diffuso oltre l’ano: in questo caso si preleva una parte di tessuto da eventuali linfonodi ingrossati o da linfonodi sentinella (i primi che il tumore incontra nel suo percorso di diffusione oltre l’organo di origine).
Ulteriori esami di diagnostica per immagini (TC, PET, risonanza magnetica, radiografia ed ecografia) sono utilizzati in genere per comprendere nel dettaglio la diffusione della malattia.

EVOLUZIONE

Per assegnare uno stadio (cioè definire quanto la malattia è diffusa) ai tumori che colpiscono l’ano si utilizza il sistema TNM creato dal American Joint Committee on Cancer (AJCC). Con questo sistema si prendono in considerazione l’estensione della malattia (T), il coinvolgimento dei linfonodi (N) e la presenza di metastasi (M).

TERAPIA

La scelta del trattamento del tumore dell’ano dipende da numerosi fattori come lo stadio, la posizione e il tipo di malattia o le condizioni di salute generali del paziente.
In molti casi è possibile procedere con la chirurgia: se il tumore è piccolo e non si è diffuso, l’intervento si limita alla rimozione della regione coinvolta e di una piccola porzione di tessuto circostante, mentre nei casi di malattia più avanzata l’intervento è in genere più esteso e, in alcuni casi, prevede la rimozione totale di retto e ano. Diventa allora necessaria la successiva creazione di un ano artificiale a livello dell’addome (colostomia) per permettere la fuoriuscita delle feci che verranno raccolte in un sacchetto esterno.
La radioterapia rappresenta un’altra opzione terapeutica per il tumore dell’ano e può essere sia esterna (con un raggio che va a colpire con estrema precisione la regione interessata dal tumore e spesso anche i linfonodi circostanti) sia interna (detta brachiterapia, con piccoli “semi” radioattivi posizionati direttamente a livello del tumore).
Anche la chemioterapia viene utilizzata per curare il tumore dell’ano. I diversi farmaci chemioterapici possono essere somministrati da soli o in combinazione come terapia principale o come terapia adiuvante, dopo l’intervento chirurgico, per eliminare le cellule che non sono state rimosse con il bisturi.Infine è possibile utilizzare una combinazione di chemio e radioterapia, poiché si è visto che alcuni farmaci possono potenziare l’efficacia delle radiazioni.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]